martedì 7 luglio 2009

PADRE ZANOTELLI CHIAMA ALLA DISOBBEDIENZA CIVILE

Pacchetto sicurezza –Dopo l’approvazione della legge, presa di posizione di Padre Alex Zanotelli
Della Comunità dei Padri Comboniani.

“Mi Vergogno di essere italiano e di essere cristiano”. Non avrei mai pensato che un paese come l’Italia avrebbe potuto varare una legge così razzista e xenofoba. Noi che siamo vissuti per secoli
Emigrando per cercare un tozzo di pane (sono 60 milioni gli italiani che vivono all’estero) ora infliggiamo agli immigrati, peggiorandolo, lo stesso trattamento, che noi abbiamo subito ovunque nel mondo.

Questa legge è stata voluta sull’onda di un razzismo e di una xenofobia cresciuta di cui la Lega è la migliore espressione. Il cuore della legge è che il clandestino e ora un criminale:
Vorrei ricordare che criminale non sono gli immigrati clandestini ma quelle strutture economico-
Finanziarie che obbligano le persone a emigrare nel mondo.

Fra le altre cose la legge prevede la tassa sul permesso di soggiorno (gli immigrati non sono già tassati abbastanza?) le ronde ,il permesso di soggiorno a punti, norme restrittive sul ricongiungimento familiare matrimonio misti, il carcere fino a 4 anni per gli irregolari che non rispettano l’ordine di espulsione ed infine la proibizione per una donna clandestina che partorisca in ospedale di riconoscere il proprio figlio di iscriverlo all’anagrafe:Questa è una legislazione da apartheid, che viene da lontano: passando per la legge Turco-Napolitano fino alla non costituzionale Bossi_Fini.Tutto questo è il risultato di un mondo politico di destra e sinistra che messo alla gogna lavavetri, ambulanti, rom e mendicanti. Questa è la cultura razzista che ci sta portando nel baratro dell’esclusione e dell’emarginazione.

“Questo rischia di svuotare dall’interno le garanzie costituzionali erette 60 anni fa, così hanno scritto nel loro appello gli antropologi italiano – contro il ritorno di un fascismo che rivelò se stesso nelle leggi razziste”: Vorrei far notare che la nostra Costituzione, è stata scritta in buona parte da esuli politici rientrati in patria dopo l’esilio a causa del fascismo. Per ben due volte la Costituzione Italiana parla di diritto d’asilo, che il parlamento non ha mai trasformato in legge.

E non solo mi vergogno di essere italiano, ma mi vergogno anche di essere cristiano: questa legge è la negazione di verità fondamentali della Buona Novella di Gesù di Nazareth. Chiedo alla chiesa Italiana il coraggio di denunciare senza mezzi termini una legge che fa a pugni con i fondamenti della fede Cristiana.

Penso che come cristiani dobbiamo avere il coraggi della disobbedienza civile:è l’invito che aveva fatto il Cardinal R.Mahoney di Los Angeles, quando nel 2006 si dibatteva, negli Stati Uniti, una legge analoga che definiva il clandestino come criminale. Nell’omelia del Mercoledì delle Ceneri nella sua cattedrale, il cardinale di Los Angeles disse che, se quella legge fosse stata approvata, avrebbe chiesto ai suoi preti e a tutto il personale diocesano la disobbedienza civile. Penso che i vescovi Italiani dovrebbero fare oggi altrettanto.

Davanti a questa legge mi vergogno anche come missionario:sono stato ospite di parecchi popoli Africani per oltre 20 anni, popoli che oggi noi respingiamo, indifferenti alle loro situazioni d’ingiustizia e impoverimento .


Noi Italiani tutti dovremmo ricordare quella Parola che Dio rivolse a Israele: “Non molesterai il
forestiero né l’opprimerai , perché Voi siete stati forestieri in terra d’Egitto”(esodo22,20)


Padre Alex Zanotelli


e per continuare.....


La gloria di Dio risplende sul volto di ogni persona
dolore e orrore perchè il razzismo è ormai “a norma di legge”
“Ero straniero e mi avete accolto” (Mt 25,35). La Parola di Cristo porta a compimento la logica della
Scrittura dal Levitico 19,33-34 –“Tratterete lo straniero che risiede fra voi come colui che è nato
fra voi; tu l’amerai come te stesso”, al Deutoronomio 10,19 – “Amate lo straniero perché anche
voi foste stranieri nel paese d’Egitto”, alla Lettera agli Ebrei 13,2 – “Non dimenticate l’ospitalità,
perché alcuni, praticandola, hanno ospitato senza saperlo degli angeli”.
Dolore e orrore. Il 2 luglio 2009 è stata votata una legge che rompe l’unità della famiglia umana e ne offende
la dignità, prende piede l’idea che esistano esseri umani di seconda e terza categoria , un popolo di “nonpersone”,
di esseri umani, uomini e donne invisibili. E’ una perdita totale di senso morale e di sentimento
dell’umano; questo accade, nel nostro paese che ha prodotto milioni di emigranti. La legge “porterà solo
dolore”, osserva Agostino Marchetto del Pontificio Consiglio dei Migranti.
Il dolore nasce dall’orrore giuridico e civile del “reato di clandestinità”, dall’idea del povero
come delinquente e della povertà come reato. La legge votata non è solo contraria alla nostra
Costituzione ma a tutta la civiltà del Diritto. Punisce una condizione di nascita, l’essere
straniero, invece che la commissione di un reato. Dichiara reato una condizione anagrafica.
Infermieri, domestiche, badanti, lavoratori (vittime spesso di morti nei cantieri) o persone in cerca di lavoro e
di dignità diventano delinquenti. A questo punto, quanti stranieri frequenteranno un servizio sociale o si
rivolgeranno, se vittime della “tratta”,ad associazioni volontarie o istituzionali, forze di Polizia comprese, oggi
messe in un angolo dalla diffusione delle cosiddette “ronde”? Quanti stranieri andranno a far registrare una
nascita, si presenteranno in ospedale per farsi curare? Quali gravi conseguenze questo potrà produrre sulla
salute di tutti i cittadini è già stato evidenziato da moltissime associazioni di medici. Siamo il paese di
Caino?Abbiamo una legge cattiva che ostacola i matrimoni, rompe l’unità delle famiglie. Si introduce il divieto
per le donne straniere, in condizioni di irregolarità amministrativa, di riconoscere i figli da loro stesse generati
che diverranno “figli di nessuno”, potranno essere sottratti alle madri e messi nelle mani dello
Stato. Neanche il fascismo, hanno rilevato alcuni scrittori, si era spinto fino a questo punto. Infatti le leggi
razziali del 1938 non privavano le madri ebree dei loro figli, né le costringevano all’aborto per evitare la
confisca dei loro bambini da parte dello Stato. La legge è pericolosa perché accrescerà la clandestinità che dice
di combattere, favorirà il “si salvi chi può”, darà spazio alla criminalità organizzata, aumentando l’insicurezza
di tutti.
Non c’è futuro senza solidarietà. La legge, tra l’altro, è inutilmente crudele, ricorda don Ciotti. Ci fa
tornare ai tempi della discriminazione razziale. E’ una forma di accanimento contro i poveri anche se la
povertà più grande, oggi, è la nostra: povertà di coraggio, di umanità, di capacità di scommettere sugli
altri, di costruire insieme una sicurezza comune. La sicurezza basata sulla paura sta diventando un alibi per
norme ingiuste e dannose, per scaricare il malessere di molti italiani sugli immigrati, capro espiatorio della
crisi, bersaglio facile su cui sfoghiamo il tramonto di ogni etica condivisa e della testimonianza cristiana. La
tutela della vita e della dignità umana va assunta nella sua interezza per tutti e in ogni momento dell’esistenza.
“Non c’è futuro senza solidarietà” scrive il cardinal Tettamanzi. Non c’è sicurezza senza l’aiuto reciproco, senza
l’esercizio dei diritti e dei doveri dentro un’azione comune per il bene comune.
Costruire comunità e città conviviali. Benedetto XVI da tempo ci invita come comunità ecclesiale a
diventare “casa ospitale per tutti, segno e strumento di comunione per l’intera famiglia umana”. Per il Papa
ogni comunità cristiana deve “aiutare la società civile a superare ogni possibile tentazione di razzismo, di
intolleranza e di esclusione […]. Solo nella reciproca accoglienza di tutti è possibile costruire un mondo segnato
da autentica giustizia e pace vera” (Angelus 17 agosto 2008).
Invitiamo, quindi, le comunità cristiane e tutti gli operatori di pace a mobilitarsi per costruire la pace nella vita
quotidiana spesso prigioniera di solitudini, governata dalla paura e coinvolta in progetti tribali e autoritari.
La gloria di Dio. Nessuno ci è straniero anche perché la distanza che ci separa dallo straniero è quella stessa
che ci separa da noi stessi e la nostra responsabilità di fronte a lui è quella che abbiamo verso la famiglia
umana amata da Dio, verso di noi, pronti a testimoniare la profezia del Risorto che annuncia la pace. “Dio non
fa preferenze di persone” (Atti 10,34, Romani 2,11 e 10,12; Galati 2,6 e 3,28; Efesini 6,9; 1 Corinti 12,13;
Colossesi 3,11) poiché tutti gli uomini hanno la stessa dignità di creature a Sua immagine e somiglianza. Poiché
sul volto di ogni uomo risplende qualcosa della gloria di Dio, la dignità di ogni uomo davanti a Dio sta a
fondamento della dignità dell’uomo davanti agli altri uomini (Compendio della dottrina sociale n. 144).
Questi nostri giorni sono difficili ed oscuri. E' stata oscurata la gloria di Dio.
Pax Christi, Domenica 5 luglio 2009
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